Che volar via è sano


Locanda del capricorno zoppo

...Che volar via è sano

Settembre 2025

Menù del mese

  1. Un colosso sulla montagna
  2. Aperitivo di metamorfosi
  3. Il cielo non è di nessuno
  4. Categorie impossibili
  5. Il pedaggio: "ti pago in visibilità"

Clienti abituali?

Scesə dalla montagna con ancora dell'acquolina in bocca, sentite come di aver solo grattato la superficie di qualcosa...

Qualcosa di prevalentemente metallico, che se lo gratti in realtà fa un rumore molto poco piacevole. Eppure la tentazione di cercare qualcosa di più vi fa ritagliare un pensierino qua e là, in mezzo alle fronde grigiastre della vita urbana. Le montagne rosa erano una bella vista.

Così vi mettete a cercare incessantemente dentro ogni porta, come nei migliori videogiochi rpg, aprite ogni casa e parlate con tuttə. Rischiate un paio di denunce ma ehi, le porte erano aperte! Avete esplorato quasi tutta la città, vi manca solo quel baretto un po' hipster in fondo alla via: una buona copertura per la Locanda. Correte e finite in un tombino aperto.

Succede nei cartoni animati, volevate esserne esenti?

Un colosso sulla montagna

Un tombino collegato ad un tubo di notevoli dimensioni e pregevole fattura, questo è quello che vi sta portando non sapete ancora dove; considerate le avventure avute finora, a dirla tutta, cominciate ad avere un'idea della destinazione. Alla fine di questo scivolone infatti venite lanciatə direttamente all'interno di un hangar enorme, quelle robe post-industriali che vanno tanto ora.

I vostri occhi non riescono ad ignorare l'elefante...o meglio, il gigante nella stanza: uno scheletro di acciaio opaco, di colore bronzeo, torreggia sul fondo dell'area. Riuscite a vederne la testa, enorme e minacciosa sul petto la cabina di pilotaggio; sembra nel mezzo della costruzione, spoglio, con l'impalcatura tesa a sorreggere quei due enormi centri di gravità. Anche gli arti sono incompleti. La sua stazza è già imponente.

"Non useremo quello oggi, non vi preoccupate" una voce ormai familiare vi rassicura dalle vostre spalle. Un po' più vicina e sarebbe stata più inquietante, ma Sora si pone subito davanti a voi. La vostra prima domanda viene subito soddisfatta dalla Locandiera:
"Sì, è quello che avete sentito l'altra volta, qualche anno luce fa. Ora come vedete è ancora in perfezionamento, se ne sta occupando Franco, che avete conosciuto anche voi. Prima o poi, spero, ci dedicheremo anche a quello. Nel frattempo..."
Non potete fare a meno di farle notare che gli anni luce non si usano come misura temporale, ma la sua imbarazzante spocchia non si scompone.
"E chi vi ha detto che l'ho usata come misura di tempo? Sapete voi dove siamo?"
...No?
"Esatto! Vi starete domandando se io lo sappia!"
No siete abbastanza sicurə di sapere la risposta...
"Il punto è: come avete potuto constatare questa modesta taverna è sempre in movimento, se guardaste prima di giudicare vi sareste accortə che, ad esempio, non siamo più all'osservatorio! E fra poco non saremo nemmeno più qui! Se lə signorə clienti vogliono seguirmi..." la sua voce e il suo portamento si fanno più posati e ospitali mentre vi conduce verso un altro marchingegno, oscurato dal colosso: un'astronave, anche se "pezzo di ferraglia sarebbe più adatto".
"Ehi!" Sora si gira di scatto imbronciata "Questa ferraglia intanto vi porterà a cena gratuitamente, e poi ha affondato da sola un'intera corazzata pirata al largo del sistema di Yoreldex-908, per vostra informazione!"
Decidete di fare attenzione alle vostre prossime interazioni con la Locandiera e i suoi effetti personali. O ai vostri pensieri in merito.

Aperitivo di metamorfosi

Mentre salite sull'astronave vedete mutare l'aspetto della Locandiera: sui suoi arti come delle placche di roccia unendosi tra loro vanno a costruire una sorta di armatura. Sul suo petto si genera quello che sembra un nucleo di energia, come quelli dei film sci-fi, ma di colore rosa. Lo stesso colore si ripete sul suo viso, ricoperto anch'esso da una sorta di elmo con delle corna, e delle linee di energia in corrispondenza degli occhi e del naso. Sulle spalle è comparso un jetpack con due ali da mecha.

"eheheh, è pietra viva. Che dire?" Sora suona decisamente soddisfatta nell'annunciare il paradosso racchiuso nella sua nuova...configurazione. Mentre voi siete ancora perplessi fa cenno ad una sorta di specchio e va verso la cabina di pilotaggio. Quello che vedete riflesso vi fa dimenticare ogni rumore e scossone del decollo della nave.

Anche il vostro aspetto è mutato! E come! Vi ritrovate più bassə, un po' più robustə, ma soprattutto con una tuta spaziale e una testa a metà tra il rettile e l'uccello: la vostra testa si è allungata leggermente in avanti, sulle vostre guance si sono formate delle leggere scaglie che terminano con un becco di piccolo pennuto...adesso sembra quello di un tucano, ma più corto! È cambiato di nuovo!

"Se vi concentrate potete fermare il processo di metamorfosi e guidarlo come preferite. E sì, potrete ritornare umanə quando scenderete da qui!"
Potete richiamare delle orecchie vagamente simili a draghi e viverne, e persino un paio di...corna?, che partono dal naso però, forse più baffi? Che cosa sta succedendo?

La Locandiera, ora pure pilota, torna da voi: "Forte eh? Cosa potrà mai succedere quando si fugge dalla gravità terrestre!" fa con ironia.

Il cielo non è di nessuno

"Visto che ultimamente la temperatura terrestre si è fatta un po' freschina, andremo in un posto più...confortevole, almeno climaticamente!"

Sentito questo annuncio dall'interfono vi avvicinate alle finestre della nave, per capire dove siete statə portate in questo rapimento interstellare. I corpi celesti, da segmenti quasi impercettibili per la velocità, iniziano gradualmente a recuperare la loro classica forma di punti; iniziate a distinguere quelli più lontani da pianeti e lune enormi...no quella non è una luna, è una stazione spaziale dal traffico piuttosto intenso. Quella che immaginate essere una flotta commerciale ha attraccato a metà strada tra la stazione e un pianeta completamente arancione, desertico? Non vedete, dall'alto, tracce interpretabili come insediamenti "civili", nonostante la grande attività nella sua orbita suggerisca la presenza di esseri senzienti...non sapete bene come chiamarli, considerato ciò in cui vi siete appena trasformatə non volete risultare troppo offensivi.

"Non vi preoccupate tanto non avete traduttori e non conoscete le lingue di questo sistema, non capiranno...e potranno insultarvi anche loro." la risatina che segue non promette bene, ma in fondo chiunque l'ha fatto almeno una volta nella vita. Nel frattempo l'astronave ha iniziato le manovre di atterraggio, permettendovi di osservare più da vicino il pianeta. È incredibile quanto nulla di ciò che vedete corrisponda a ciò che conoscete, se non forse la forma dei sassi...almeno lo sperate! La terra, già di suo di colore grigio-aranciato, è coperta da tappeti di erba rossa a perdita d'occhio: soltanto le montagne, dello stesso colore rossiccio del terreno, interrompono questa trama. Gli alberi sono scarsi in questa zona, specie quando l'altitudine aumenta, ma osservando i monti il vostro occhio si poggia su qualcosa di ben più spettacolare: rocce fluttuanti!? Isole a mezz'aria!? Sembra quasi si siano sollevate, attirate da una gravità estranea al pianeta, o semplicemente non attratte abbastanza dal nucleo. Sono decine! E vanno a tappezzare un cielo perfettamente rosa, non per le nuvole, ma per la configurazione stessa della luce, che proviene da ben due soli. Ciononostante, il calore non è fastidioso, anzi, è possibile che l'energia di quei due soli messa insieme arrivi a malapena a quella del Sole terrestre...

"O più semplicemente" si intromette Sora mentre si dirige verso un edificio snello, che termina con un disco dentro cui immaginate esserci degli spazi abitabili "l'atmosfera di questo pianeta non è ancora un groviera come la nostra." Ha senso; incredibile come ci sia voluto un viaggio interstellare per dare ragione alla...Locandiera?

Categorie impossibili

Mentre attendete che Sora torni, curiosate nel nuovo pianeta alla ricerca di vita animale. Come le piante, anch'essa ha forme inimmaginabili, con prevalenza di quadrupedi; non fate a tempo a terminare questa considerazione che dal terreno si apre improvvisamente un varco e schizza fuori una sorta di...talpa? Con una sorta di...trivella, al posto del naso!? E sta volando!? Dopo la fase ascendente di quel "salto" la vedete tornare verso la terra con una parabola balistica precisissima, per poi scomparire nella terra in maniera così fluida che avreste giurato si fosse aperto il terreno prima del contatto con la trivella.

Istintivamente mettete mano ai vostri visori per cogliere più informazioni sulla fauna. Sì, avete dei visori, inconsciamente non vi state nemmeno più chiedendo da dove venga e cosa sia. Possiede un gran numero di classificazioni; quella del genere ce l'hanno anche qui! Siete prontə a leggere delle parole conosciute mentre identificate qualche animale quando leggete:

Soggetto n.1
Genere: asimmetrico.
[...] Soggetto n.2
Genere: perpendicolare.
[...] Soggetto n.3
Genere: asincrono.

"Cos'è, siamo andatə in un altro sistema solare e pensavate di trovare le stesse categorie della Terra? Già le nostre sono obsolete ed errate, ci manca solo che le abbiano anche qui!"
Oggi vi trovate pericolosamente d'accordo con Sora, ma non sembra sia il momento per ponderare: in lontananza sentite rumori come di uno sciame di insetti, ma metallico.

La Locandiera, improvvisamente, ha fretta: richiama la vostra attenzione e vi fa cenno di correre verso la nave. Intanto estrae una sorta di bastone-totem, con un teschio di animale cornuto tenuto legato al legno con una mano, anch'essa scheletrica. Creepy.
"Stanno arrivando le api di vetro, meglio squagliarcela che voi dovete tornare a casa. Oltretutto, è me che stanno cercando, e non voglio che vi perdiate l'unica tassista nella zona!" Mentre voi correte verso la nave maledicendo la pioggia che vi portò dentro la Locanda, intravedete Sora che punta il bastone verso alcuni di quei mini-robot, sparando dalla bocca in apertura dei proiettili che riescono a rallentare il volo dello sciame. Continuando così inizia a correre all'indietro, rischiando di inciampare un paio di volte. Alla terza riuscite a recuperarla prima del capitombolo, e finalmente si convince di aver fatto abbastanza e di dover correre alla nave: gli insetti metallici infatti hanno schierato delle sorte di scudi di energia per evitare i proiettili e stanno iniziando a restituire la cortesia. All'entrata della nave Sora sembra girarsi indietro per mirare ma una vostra energica spinta riesce a buttarla dentro per accendere la nave.

"Va bene va bene bambinə andiamo via sennò piangete!" esclama in maniera esageratamente offesa "ma mettiamo agli atti che avrei potuto sconfiggerle! Ora, pensate a mettervi le cinture di sicurezza!"

Fate più in fretta che potete, perché Sora è molto rapida con i comandi della nave: ancora dentro l'atmosfera planetaria, la vedete armeggiare coi comandi della velocità, e in pochi secondi le stelle si stanno nuovamente deformando.

"La coraggiosa Locandiera Sora è riuscita a fare il salto alla velocità luce, ma nuove insidie attendono il gruppo di intrepidi eroi: saranno riuscitə a seminare lo sciame di api di vetro? O dovranno fare i conti con la misteriosa Flotta Sentinella, di cui sentite parlare per la prima volta ora? Scopritelo...ouch!" Che sfortuna che siete andatə ad inciampare proprio addosso alla Locandiera spegnendo l'interfono!

Il pedaggio: pagami in visibilità!

Anche la Rete chiede un periodo di stage in cui chiederò soltanto un piccolo aiuto in pubblicità per aiutarmi a crescere!
Se vi è piaciuto il servizio, ovviamente.

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